28/04/16

Il concetto I- Labor limae

Concetto splendido e di grazia sublime è quello di Labor limae, locuzione latina traducibile con il termine "rifinitura". Questa espressione indica propriamente l'accuratezza formale e la capillare meticolosità del poeta nella selezione di vocaboli preziosi ed ameni.
Il poeta, agitato dal desiderio di conferire ai propri versi e alla propria opera un aspetto più elaborato, si dedica completamente alla revisione formale, con la quale ha intenzione di limare e levigare eventuali asperità nelle parole più ardite, sapientemente sostituite con vocaboli più pregnanti oppure con fini perifrasi e ricercati eufemismi. Labor è da intendersi come vox media, cioè nella sua accezione più generale: questo termine non si limita ad esprimere il concetto di lavoro, ma assume anche la sfumatura di sforzo, fatica e operosità, ingredienti che tendono tutti verso una dirompente libidine stilistica ed espressiva.
Questo concetto è inscindibilmente connesso alla cerchia dei Neoteroi e in special modo a Catullo, tuttavia è elemento caratterizzante anche del Classicismo Augusteo: è presente in autori del calibro di Ovidio ed Orazio (a cui è riconosciuta la paternità dell'espressione), oltre che in Virgilio. Sebbene il Labor limae sia un concetto intrinsecamente poetico, ben si adatta anche alla prosa, nella quale spesso è proprio l'eleganza e la leziosità erudita dello scrittore a conferire quel quid in più, apprezzabile solo dagli esteti più fini.